Tutta contenta sulla via di casa mi sono fermata al negozio Benetton. Non che pensassi realmente di trovarci dentro cose che mi stessero bene, giusto così per avere unidea di quanto ancora dovrò "faticare" prima di poter andare a fare shopping nei negozi "normali".
Immaginate quindi la mia sorpresa quando sono entrata in negozio e la taglia più grande che ho trovato è stata la 48.
48??? Ma stiamo scherzando??? Possibile che di un bellissimo cappottino bianco si trovino solo le taglie dalla 40 alla 46??? Possibile che i mazi maglioni debbano terminare con un cannollè talmente stretto che starebbe bene solo a uno spaventapasseri??? Mi domando: ma le ragazze un pochino in carne dove vanno a comprare i vestiti?
Mi sono detta che forse è un problema solo della mia città, che magari chi si occupa di rifornire il negozio si è reso conto che alcune taglie non si vendono e quindi ha iniziato a non ordinarle più... però a questo punto mi sono posta unaltra domanda: ma è normale che ci siano tante ragazze che indossano la 40? La mia non è invidia, so che non arriverò mai a quella taglia e penso che una dignitosa 48 mi andrà più che bene, però con tutto questo parlare di anoressia, di baby taglie la cosa mi è sembrata davvero strana.
Questo mi ha portato a unaltra domanda: ma è nato prima luovo o la gallina? Mi spiego: cosè che ha portato a questa riduzione delle taglie: è stata la domanda delle ragazze che sono più minute a far diminuire le taglie oppure "la moda" offrendo un limitato numero di taglie ha portato a una forzosa cura dimagrante? E la società, con i suoi modelli, le sue case di moda, la tv, ecc ecc, a imporre che tutte le ragazze siano Perfette, oppure le povere industrie di abbigliamento si sono dovute adeguare a questo cambiamento morfologico delle ragazze italiane?
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