domenica 13 gennaio 2013

Una città o l'altra

Sto leggendo un libro davvero interessante: Una città o l'altra dello scrittore di viaggi Bill Bryson.


Visto che forse quest'anno non ce la faremo a fare un viaggio mi accontento di sognare posti da scoprire e collezionare suggerimenti.


Bryson è brillante e ironico, in alcuni punti anche cinico. Racconta il suo giro dell'Europa continentale, della Scandinavia e di parte dell'Europa orientale. Niente Spagna o Portogallo, chissà perché. Racconta della prima volta che ha visto l'Europa, quando aveva 20 anni, e di come è cambiata. Credo che il racconto sia un po' datato visto che ancora non c'era l'Euro.


Odia sinceramente i Francesi, ha un'ammirazione per gli scandinavi, guarda con sospetto i tedeschi e gli piace il modi di vivere molto easy dei belgi e danesi... soprattutto le loro birre.


Sono arrivata al capitolo su Roma e ho temuto il peggio. Però a parte i vagheggiamenti tipicamente americani sulla Dolce vita con fantasie legate a Ornella Muti devo dire che ha fatto un bel ritratto di Roma e di parte degli italiani (devo ancora finire di leggere e ci sono un capitolo su Napoli e zone limitrofe, Firenze e Milano/Como).


"Il paese vanta la struttura sociale di una repubblica delle banane, eppure ciò che lascia stupefatti è che prospera... Se gli italiani possedessero l'etica del lavoro dei giapponesi, potrebbero essere i padroni del pianeta. Grazie al cielo non ce l'hanno. Sono troppo occupati a spendere le loro considerevoli energie nelle piacevoli minuzie della vita quotidiana - per i figli, per il buon cibo, per discutere nei caffè -, proprio come dovrebbe essere."




"Mi piace la maniera di parcheggiare degli italiani. Giri qualunque angolo di strada a Roma e hai l'impressione di esserti appena perso una gara di parcheggio riservato a non vedenti. Le auto sono orientate in tutte le direzioni, mezze su e mezze giù dai marciapiedi, diritte, di traverso, a bloccare l'accesso ai passi carrai, stradine laterali e cabine telefoniche, infilate in spazi così stretti che l'unica via d'uscita dal veicolo non può essere che il tettuccio apribile. I romani parcheggiano l'auto nel modo in cui la parcheggerei io se mi rovesciassi un bicchiere di acido cloridico addosso."

2 commenti:

  1.  il commento sul parcheggio è azzeccato... ma provasse lui a trovare parcheggio a Roma!!! 

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  2.  @Nuvolette: per una viaggiatrice come te potrebbe essere una lettura interessante

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