sabato 14 febbraio 2009

Vivere il quartiere

Ieri ho fatto il grosso della spesa, così questa mattina con Andrea non avevamo molte cose da fare. Il fatto che poi oggi pomeriggio non avessimo il corso ci ha permesso di prendercela con calma.


E così verso le 10:30 ce ne siamo usciti a fare una passeggiata lungo la nostra lunga strada. Ci siamo fermati alledicole e abbiamo preso il giornale e poi siamo arrivati fino in cima a comprare la schiuma da barba. Tornando verso casa ci siamo fermati a giocare al superenalotto e a prendere il pane fresco dalla signora Margherita, simpaticissima viterbese allegra e ruspante trapiantata qui in Umbria. Approfittando del sole abbiamo continuato fino alla strada successiva. Doveva prendere le ultime cose per cena e abbiamo approfittato del piccolo Conad che cè vicino al semaforo.


Non cero mai stata, ci passo spesso davanti in macchina ma è quasi impossibile parcheggiare. Invece è stata una scoperta davvero interessante. E come una bottega di una volta solo un po più grande: si conoscono quasi tutti, ci sono le famiglie dei palazzi vicini, le signore anziane che si ritrovano a fare due chiacchiere. Cè anche un bel banco carni e la verdura non mi è sembrata affatto male. Ho scoperto che lì prendono anche quegli schifosissimi buoni pasto che ci danno a lavoro (non li prende mai nessuno). La commessa poi è stata molto gentile: avevamo preso del pomodoro e del sapone per piatti che con la tessera soci avremmo pagato con lo sconto, ma io non ce lavevo con me (praticamente ho quasi tutte le tessere immaginabili dei supermercati, ma non le posso mica portare sempre tutte) allora ha chiesto a una signora in coda dietro di noi di prestarci la sua. Beh, è stata carina. Non era mica tenuta a farlo.


Lunico piccolo neo è stata una signora in coda dietro a noi alla cassa. In genere cerco di essere molto comprensiva con le persone... soprattutto quelle anziane, ma se cè proprio una cosa che non reggo è la gente che in coda ti si appiccica. Non sopporto chi si intrufola nel mio spazio vitale. E poi ci alitava sul collo... non in senso figurato. In senso letterale. E allora la mia mente ipocondriaca ha pensato ai milioni di germi che dalla sua bocca si potevano irradiare su tutta la mia persona. Non solo soffiava, ma sbuffava pure... aveva fretta e incitava la commessa a sbrigarsi. Mi chiedo: ma le vecchiettine come mai sono sempre di corsa? Come mai hanno tutta questa fretta? Ma dove cavolo devono andare?


La ciliegina sulla torta è stato quando mi sono girata verso la mia sinistra per dire una cosa ad Andrea e mi sono ritrovata questa qui accanto. Si era intrufolata tra me e lui...


Per poco non la strozzo.  


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